“IN ALTO MARE” fa' parte di una fortunata trilogia di atti unici scritti dall’autore nel 1961, imperniati sul rapporto carnefice-vittima in situazioni senza via d’uscita. Si tratta di tre testi che rappresentano con grande ironia l’aspetto assurdo e a volte grottesco dell’esistenza. “In alto mare” narra la vicenda umana di tre naufraghi su un’ipotetica zattera: il naufrago grosso, il naufrago medio e il naufrago piccolo. I tre personaggi devono affrontare il terribile problema della mancanza di viveri e la conseguente necessita' di procurarseli nel modo piu' atroce: decidere quello dei tre che dovra' essere sacrificato per la sopravvivenza degli altri due. Il dialogo si snoda sorretto mirabilmente da un’ironia acuta e raffinatissima, senza mai scadere nella farsa o, peggio ancora, nella volgarita'. 
Le chiavi di lettura e d’interpretazione del testo, cosi' come i “sottotesti”, sono molteplici e lasciano totalmente libero lo spettatore di cogliere cio' che piu' ritiene adeguato. Pur trattandosi di una pieces che si muove su un filo di sottilissima acutezza, non si corre il rischio di addentrarsi in forme intellettualistiche destinate ad un pubblico limitato ed elitario, bensi' il testo consente l’approccio diretto e il coinvolgimento di qualsiasi spettatore.